FILCTEM-CGIL

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lunedì 16 dicembre 2013

«Pfizer: gestione miope, obiettivi non centrati»

Venerdì, di fronte ai cancelli della multinazionale farmaceutica Pfizer, la RSU di stabilimento con il supporto dei Sindacati territoriali hanno insieme ai lavoratori manifestato il disagio sull'attuale fase aziendale che sta vedendo un 2013 chiudersi non favorevolmente e il 2014 iniziare con uno scenario non positivo per le maestranze. Lo spiegano in una nota congiunta i Segretari provinciali di categoria Filctem-CGIL (Romeo), Uiltec-UIL (Avellino), Femca-Cisl (Coco), UGL-Chimici (Giuffrida) e Fialc-CISAL (La Mendola): "Dopo una cassa integrazione straordinaria e una procedura di mobilità onerosa fatta nei 24 mesi precedenti, uno spin-off dell'area veterinaria con la creazione di Zoetis, la fallimentare cessione del prestigioso Centro di Ricerca alla Myrmex, oggi assistiamo al depauperamento dell'area farmaceutica per opera di un Management incompetente e miope che, pur avendo la casa Madre destinato al sito catanese volumi di lavoro per oltre 40 milioni di flaconi di penicillina e l'esclusiva produzione dell'antibiotico di nuova generazione Tygacil, mal gestisce l'organizzazione del lavoro, la formazione del personale e getta il sito nel più assoluto clima aziendale negativo mancando di fatto i target previsti dal budget. Basti pensare - continuano i sindacalisti - che ancora a fine anno 2013 il premio di produttiva e altri accordi di secondo livello non sono firmati perchè la politica dell'attuale Management si mostra contraria a qualunque forma di contrattazione e intanto i costi di stabilimento, invece di abbassarsi, aumentano sempre di più a scapito della competitività, costi che insistono su voci e capitoli che non riguardano asssolutamente il costo del lavoro ma i privilegi degli stessi Managers, gli sprechi senza senso e più in generale le sbagliate strategie passate su come costruire le varie linee di lavoro sia dei lavoratori diretti che indiretti anche in seguito allo spin off con Zoetis. Tale situazione non può essere scontata dal salario dei lavoratori e quindi sulle spalle delle loro famiglie e pertanto all'inizio dell'anno prossimo dopo le assemblee che indiremo si andrà verso una fase di proteste e di scioperi per rivendicare il diritto a preservare un presidio industriale che rimane uno dei pochissimi e, oramai ridimensionato, ancora vivo sul territorio catanese martoriato dall'assenza di lavoro."
 16/12/2013

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